Don’t waste your food: Recipe for a chard.

Swiss Chard stem salad

Segue in Italiano.

Here in Capri we are having a full spring sun and heat. People are going to the beach to enjoy the weather. I’m still fixing few things at the Blue Kitchen so I will join them in the next weeks. However, cooking is becoming my “me time”. It’s the time for studying, researching what I eat. Time when I switch off all the rest and “be there”. Washing, cutting, cooking becomes something else. Becomes a moment to learn about what I’m eating and the system beyond it.

You can still find some #swisschard here on the coast, even if the one in pictures are from a few months ago. It is an earthy vegetable that I met recently; it wasn’t easy to find it on the market before. But now that I know they are growing wild is becoming part of our weekly diet. When not wild I buy them from Libera. She is not only selling vegetables, but also trying to introduce her customers to a variety of seasonal produce. She does so in order to bring to people local varieties, that don’t find place in the standardised food supply chain. Giving them the necessary variety of nutrients through the year. Unaware of it she also allows me to have bigger range of tastes to play with, plus I’m learning a lot from this way of looking at food.

As many vegetables swiss chard comes in leaves and stems. The leaves are more famous and utilised in recipes of every sort. You can consume them raw, stir-fried, steamed boiled and so on. Less common are the stems. I really don’t know where this comes from; stems are as nice as leaves. Most of the times they have more nutrients to offer, giving a different texture to the dish. Eating stems it’s a challenge even for the more conscious eaters. I really can’t explain this, but that’s what I found out through my experience.


Consuming stems for me is:
1 Eating every part of the plant. Which means that all the work of the farmer, the water consumed to irrigate the plants and so on is honoured in a way.
2 Eating everything you paid for, easy as it sounds.
3 Discover new tastes, textures, recipes, that usually are part of our culinary traditions but we just don’t know about it.
4 Avoid that a resource becomes rubbish.

Think for a second the latest one. You have something completely edible, if not it is able to become natural fertiliser. How ever, what you do? You wrap it with in a plastic bag, leave it in the house for few days, bring it out, someone with a vehicle will take it, bring it to a storage, then a field or whatsoever. Plus all the fights on who is bringing this bag out in winter 🙂
Wouldn’t it be just easier to challenge a bit your taste, habits and cultural believes and eat them? Leaving beyond what you think you know about that vegetables and try if there is more that you could discover? I’m following this approach since a while now and I can say that has been a continuous discovering of new things, not only regarding food.

What I can say is: Before saying no forget what you already know and give it a chance! The result will be surprising. 

Start from the Chards here what you can do with it. Stems included:
1 Separate the leaves from the stems. Wash everything and steam before the leaves and then the stems because they have different cooking time. You can boil them also. I prefer steaming to boiling since I guess you loose a lot of the nutrients in the water. Water you could filter and use to add some taste to other recipes.
2 Add to the stems salt, olive oil, lemon and nuts. You salad is ready.
3 Heat a frying pan with olive oil. Add the leaves in it and let it go for 3 minutes stirring them.
4 Meanwhile whip a few eggs with salt, pepper and Parmesan.
5 Add it to the leaves, lower the fire and cover it.

Dinner Sorted. 
#Keep eating

Swiss Chard stem salad

Non sprecare il tuo cibo: Ricetta per le bietole.

A Capri stiamo avendo un pieno caldo e sole primaverile. I capresi stanno andando in spiaggia gia’ da un po’ a godersi il bel tempo. Io devo ancora sistemare alcune cose alla Blue Kitchen, mi unirò a loro nelle prossime settimane. Tra un cosa e l’altra cucinare sta diventando il mio tempo personale ” me time” direbbero gli anglofoni. Sta diventando il momento per studiare e fare ricerche su cosa mangio. È il momento in cui spengo tutto e “sono li” senza distrazioni. Sciacquare, tagliare, cucinare diventa un’altra cosa. Diventa un momento per conoscere cosa sto mangiando e il sistema che lo porta nel mio piatto.

Qui a Capri so possono ancora trovare delle bietole sulla costa, anche se quelle in foto sono di qualche mese fa. È un vegetale dal sapore “terroso” che ho iniziato ad apprezzare di recente; non era cosi facile trovarlo in commercio prima. Ma ora che so che crescono  spontanee sono diventare parte della nostra dieta settimanale. Quando non li raccolgo da me li compro da Libera. Libera non vende solo verdure, ma introduce i sui acquirenti varietà di prodotti stagionali. Lo fa anche per introdurre le persone persone a varietà locali che non trovano posto nella filiera alimentare standardizzata. Donando loro una varieta’ nutrizionale durante tutto l’anno. Ignara di ciò, mi permette anche di avere una gamma più ampia di gusti con cui giocare, e mi fa imparare molto da questo modo di intendere il cibo.

Come molte verdure, la bietola ha le foglie e I gambi. Le foglie sono famose e utilizzate in ricette di ogni tipo. Puoi consumarle crude, saltate in padella, lessate, al vapore e così via. Meno comuni sono I gambi. E davvero non capisco il perche’. Gli steli sono saporiti come le foglie. Il più delle volte hanno più nutrienti da offrire, dando una consistenza diversa al piatto. Mangiare steli è risulta difficile anche per i “mangiatori” più consapevoli. Non riesco davvero spiegarmelo, ma è quello che ho scoperto attraverso la mia esperienza.

Consumare steli per me è:
1 Mangiare ogni parte della pianta. Il che significa che tutto il lavoro dell’agricoltore, l’acqua consumata per l’irrigazione così via è onorato in un certo senso.
2 Mangiare tutto ciò per cui hai pagato. Semplice!
3 Scoprire nuovi gusti, consistenze, ricette, che fanno parte della nostre tradizione culinaria ma che semplicemente non ne siamo a conoscenza.
4 Evitare che una risorsa diventi spazzatura.

Pensa per un secondo a quest’ultima ragione. Hai qualcosa di completamente commestibile,  o che è in grado di diventare fertilizzante naturale. E cosa fai? Lo chiudi in un sacchetto di plastica, lo lasci in casa per qualche giorno, lo porti fuori, qualcuno con un veicolo lo prenderà, lo porterà in un deposito, poi in una discarica o qualsiasi altra cosa. Inoltre ci tutti i litigi tra chi porterà questa busta fuori in inverno 🙂
Non sarebbe più semplice sfidare un po’ i propri gusti, le proprie abitudini e le proprie convinzioni culturali e mangiarli? Dimenticando per un attimo ciò che pensi di sapere su quelle verdure e provare se c’è qualcosa che potresti scoprire? Seguo questo approccio da un po’ di tempo e posso dire che è stato un continuo scoprire, conoscere cose nuove. E non mi riferisco solo al cibo.

Quello che posso dire è: prima di dire no dimentica ciò che già sai e datti una possibilità! Il risultato sarà sorprendente.

Inizia dalle bietole qui quello che puoi fare. Gambi inclusi:
1 Separa le foglie dai gambi. Lava il tutto e fai cuocere a vapore prima le foglie e poi i gambi perché hanno tempi di cottura diversi. Puoi anche bollirli. Io preferisco cuocere a vapore piuttosto che bollire poiché immagino che si perdano molte delle sostanze nutritive nell’acqua. Acqua che potresti filtrare e utilizzare per aggiungere un po’ di gusto ad altre ricette.
2 Aggiungi ai gambi sale, olio d’oliva, limone e noci. La tua insalata è pronta.
3 Riscalda una padella con olio d’oliva. Aggiungi le foglie e lasciale cuocere per 3 minuti mescolando un po.
4 Nel frattempo sbatti qualche uovo con sale, pepe e parmigiano.
5 Aggiungilo alle foglie, abbassa la fiamma e copri il tutto.

Cena risolta.

#keepeating.

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