Where to eat in Berlin: Sanhok Wok & Grill

Segue in Italiano.

My mission to taste everything that Berlin has to offer brought me to Sanhok a few weeks ago. I am in the city since more than a month now and I can say that Berlin has sooooo much to offer in terms of food; a variety that I was missing when I was living in Naples, only a couple of months ago I was dreaming for a proper Asian or anything else coming from other parts of the world. But now its here.

I’ve tried few Asian restaurants in Naples but none of them was up to the standard. I am not blaming them; dealing with Italian in terms of food it’s a challenge. Checking this review of one of the famous Chinese restaurant in town, you will understand what I mean. 

But now I am living in a city where every area, district has so much international food that deciding which one to try becomes the challenge. I am always hunting traditional, authentic restaurant. But I also understand that somehow there must be a degree of adaptation to the local market. However even with a adapted menu there must be a couple of dishes that are authentic. What I usually do is to ask to the waiter what she/he eats in the restaurant. Most of the time works.  

So on an afternoon the “usual suspects”  Nico, Fabian and I were in search for a place to eat and we ended up at Sanhok a Vietnamese restaurant. We initially choose it because of its outside seating area.

Then I went trough the menu and I’ve notice some familiar dishes like the Pho, but also fresh and fried rolls and some dishes that are not properly Vietnamese. Reading the menu at one point I spotted a Bun Cha. The last one I had was in Saigon 3 years ago. Even after all of this time I’ve still well impressed in my mind and mouth the texture, taste and smell. The dish is composed of marinated meat, which is then cooked on charcoal. It comes with noodles, herbs and a seasoning sauce. The fun part is that you have to “assemble” the dish and so decide the final taste according to the herbs and the sauce you are using. I personally really enjoy this way of eating, “finishing” the plate at the table triggers different kind of interactions among the people seating at the table. Its funnier, casual and off course delicious since you are choosing what and how to eat the dish.

Beside the Bun Cha I spotted some Bao on the menu. I wanted to give it a try to understand the quality of the dough and the filling of a “dish’ that is pretty much consumed by all the population that have a Chinese heritage. We finally decided to order and we got: Fried and fresh rolls, the Baos with the three different filling offered, the Bun Cha and some beers and Fabian added a soup for himself.

While sipping the beers and have some chat the rolls and the Bao were on the table. The fried rolls were crunchy as they should be and the filling was tasty. Some herbs were missing but I’ve noticed that is a common issue of Asian restaurant outside Asia. Nothing to blame herbs can be not easy to find, expensive and are difficult to keep fresh. So again not blaming but just noticing. 

The fresh roll instead where really nice, full of veggies as they should be and the sweet and sour dip coming with it was adding the necessary “Vietnamese” flavor to it. The Bao in stead were not the best I had, the dough was not spongy, soft as it should be and the filling was not what I would call authentic; it was tasty but not the best, lets put it like this.

Few beers went with it and finally the Bun Cha was on the table. Looking at it already had a familiar look. I tasted the meat before and immediately the brain start to make the familiar connections. It was very close to the last one I had in Vietnam. Not the same off course only because every chef and area of the country will have a slightly different recipe. But it was good.

So it was time to assemble the “bowl” following this sequence: Noodle first, veggies and herbs, the grilled meat and finally the sauce coming with it. Then you will have to collect with you chop stick a bit of everything and fill you mouth with it. When it reached my tongue all the known tastes where there. Sweet, sour, bitter, salty and savory all in one but well balanced. It was delicious. Nico and Fabian following my “direction” made their own bowl and every one of us came to the same conclusion. It was very tasty.

To conclude what we had was nicely done and close to what you will find in the native country of the dishes we ordered. The other items offered are for a more European taste but I am sure they are doing a good job with it.

#keepeating

Dove mangiare a Berlino: Sanhok Wok & Grill

La mia missione di assaggiare tutto ciò che Berlino ha da offrire mi ha portato a Sanhok qualche settimana fa. Sono in città da più di un mese e posso dire che Berlino ha davvero tanto da offrire in termini di cibo; una varietà che mi mancava quando vivevo a Napoli, solo un paio di mesi fa sognavo di mangiare qualcosa di asiatico o qualsiasi altra cosa proveniente da altre parti del mondo. Ho provato alcuni ristoranti asiatici a Napoli ma nessuno era all’altezza. Non c’è da biasimare far fronte gli italiani in fatto di cibo è terribile. Leggendo questa recensione ti rederai conto di cosa intendo.

Ma ora vivo in una città dove ogni zona, distretto ha così tanto cibo internazionale che decidere quale provare diventa la sfida. Cerco sempre un ristorante tradizionale e autentico. Ma capisco anche che in qualche modo deve esserci un certo grado di adattamento al mercato locale. Tuttavia, anche con un menu adattato ci devono essere un paio di piatti autentici. Quello che di solito faccio è chiedere al personale cosa mangiano dal menu. Di solito funziona.

Così un pomeriggio i “soliti sospetti” Nico, Fabian ed io eravamo alla ricerca di un posto dove mangiare e siamo finiti al Sanhok, un ristorante vietnamita. Inizialmente lo scegliemmo perche aveva dei tavoli all’aperto.

Poi sfogliando il menu notai alcuni piatti familiari come il Pho, ma anche Bao e gli involtini fritti e freschi, cosi come alcuni piatti non propriamente vietnamiti. Continuado a leggere il menu ad un certo punto notai il Bun Cha. L’ultimo che ho mangiato è stato a Saigon 3 anni fa. Anche dopo tutto questo tempo ho ancora ben impresso nella mia mente e nella mia bocca la consistenza, il gusto e l’odore. Il piatto è composto da carne marinata, che viene poi cotta sulla brace. Viene servito con noodles, erbe aromatiche e un condimento. La parte divertente è che bisogna “assemblare” il piatto a tavola e così decidere il gusto finale in base alle erbe aromatiche e alla salsa che si sta utilizzando. Personalmente mi piace molto questo modo di mangiare, “finire” il piatto a tavola innesca  interazioni tra le persone sedute a tavola. È più divertente, casual e ovviamente delizioso poiché stai scegliendo cosa e come mangiare il piatto.

In aggiunta al Bun Cha ordinai anche dei Bao. Era un test per capire la qualità dell’impasto e del ripieno di un “piatto” che è praticamente consumato da tutta le popolazioni con radici cinesi.

Alla fine l’ordine fù: Involtini fritti e freschi, i Bao con I tre diversi ripieni offerti, il Bun Cha, birre e Fabian aggiunse una zuppa per sé.

Mentre sorseggiavamo le birre e chiacchieravamo, gli involtini e i Bao erano sul tavolo. Gli involtini fritti erano croccanti come dovrebbero essere e il ripieno era gustoso. Mancavano alcune erbe, ma ho notato che è un problema comune nei ristoranti asiatici al di fuori dell’Asia. Le erbe possono essere difficili da trovare, costose e difficili da mantenere fresche. Quindi, ancora una volta, non una colpa ma un ossevazione.

Gli involtini freschi invece erano buoni, pieno di aromi come dovrebbero essere e il condimanto agrodolce aggiunse il necessario sapore “vietnamita”. I Bao invece non erano il massimo, l’impasto non era spugnoso, morbido come dovrebbe essere e il ripieno non era quello che definirei autentico; era gustoso ma non il migliore, mettiamola così.

Dopo aver mangiato i primi piatti e bevuto qualche birra finalmente il Bun Cha era sul tavolo. Guardandolo, aveva già un aspetto familiare. Ho assaggiato la carne prima e subito il cervello inizia a fare connessioni. Il sapore si avvicinava molto all’ultimo che ho mangiato in Vietnam. Non lo stesso ovviamente, solo perché ogni chef e zona del paese ha una ricetta leggermente diversa. Arrivò il momento di assemblare la “ciotola” seguendo questa sequenza: prima i noodles, le verdure e le erbe aromatiche, la carne alla griglia e infine il condimento che di solito accompagna il Bun Cha. Poi alla fine con le bacchette prendi un po’ di tutto e ti riempi la bocca. Quando ha raggiunto la mia lingua, tutti i sapori familiari erano lì. Dolce, acido, amaro, salato tutto in uno ma ben equilibrato. Buono!

Nico e Fabian seguendo la mie “direzione” hanno assembllarono il loro piatto e ognuno di noi arrivò alla stessa conclusione. Era molto saporito. Per concludere quello che abbiamo mangiato era buono, molto simile che troverete nel paese natale dei piatti che abbiamo ordinato. Gli altri piatti offerti sono per un gusto più europeo ma sono sicuro che sono ugualmente gustosi.

#keepeating

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