Where to eat in Berlin: Monsieur Vuong

Segue in Italiano.

Spontaneity is not a word that fits Berlin. Random instead is something that works to describe a city that has so much to offer on every level.  What I mean is that to meet people you have to plan it way before and probably It won’t happen. But then suddenly you will randomly meet them at one point, somewhere. Is not a thought, but is what happens to me usually. Having this in mind I am not setting up any appointment anymore and going with the flow. As a result I am meeting all the people I wanted to meet but never had the chance to plan something together.

I am recently using the “ambush” technique, meaning sending a message or making a call saying: Hey I am outside your building come out for a drink or dinner. It works most of the time. That’s exactly what I did with Indah a few weeks ago. She is a friend of a friend living in Berlin, originally from Indonesia but living in here since a few years now.

After sending “my” message to her and got a “why not” as a reply, I reached her office and wait for her to finish to work to finally go to eat something. We tried one time before to set an appointment for dinner, but for a reason or another we didn’t make it. But this time as mentioned before happened randomly.

We walked down the street and sat at a restaurant aiming for a drink before dinner. At least that was my plan. After a chat with the friendly waitress, I recognized that facial expression that is basically telling you “hey, I need to eat something”. So I took the menu and start to check what was in it. The dishes offered didn’t convince us. Taking advantage of the waitress absence we left. The more we walked the more Indah’s expression was asking for food. At one point I saw a Vietnamese restaurant quite busy, the bowls in front of the people seating outside looked right so we decided to try to find a seat. By the time we asked to be seated a couple left the table, so we got a sit. No bad for a random choice.

In order to bring back a smile on Indah’s face without looking at the menu I ordered the fried rolls that I saw in the hands of the waiter passing by. I knew that it would have been a quick deal. While waiting for the rolls we also ordered a few drinks, a Pho Bo and a Pho Hanoi for Indah. The rolls arrived just after. Honestly it was a new thing for me, tasty, but not what usually a Vietnamese fried rolls looks and taste like. Don’t get me wrong they were tasty just unusual. The size and the filling were smaller than the traditional rolls; as for the sauce coming with it. They went quick though and at the same speed Indah was smiling again. So job done!

While we are having a nice chat about life in Berlin and in South East Asia the 2 bowls of Pho were on out table.

I started to taste the broth of my Pho Bo and honestly I liked it. I like it so much that I finished it all drinking it from the bowl. If I have to compare a bit with what I had in other Vietnamese restaurant in Berlin or in Vietnam; I would say is their version of it not the traditional one. We then switched bowl and I tried the Pho Hanoi. Surprisingly it had chicken instead of pork. Which I think is what a Pho Hanoi should have. The broth was less tasty than before. But still good I would say. We had really good time there though, the shared tables makes it easy to sparkle a chat with your neighbors that told us the restaurant had good review and was quite famous in the city. Also the central location makes it a perfect spot for a nice lunch or an after work dinner.

To conclude I can say that the food, even if not properly authentic, is tasty and the atmosphere is friendly and fun, we had good time and left the place happy.

Ps. only at the end I turned my head and finally saw the name of the restaurant: Monsieur Vuong .

#keepeating

Dove mangiare a Berlino: Monsieur Vuong

Spontaneità non è una parola che si addice a Berlino. A caso invece è qualcosa che funziona per descrivere una città che ha così tanto da offrire a tutti i livelli. Quello che voglio dire è che per incontrare qualcuono devi pianificarlo molto prima e probabilmente non accadrà. Ma poi all’improvviso li incontrerai casualmente ad un certo punto, da qualche parte. Non è un pensiero, ma è quello che mi succede di solito. Avendo questo in mente, non fisso piú nessun appuntamento e seguo il flusso. Di conseguenza sto incontrando tutte le persone che volevo incontrare senza dover pianificare niente.

Recentemente sto usando la tecnica dell'”imboscata”, che significa inviare un messaggio o fare una chiamata dicendo: Ehi, sono fuori dal tuo palazzo, esci per un drink o una cena. Funziona la maggior parte delle volte. Questo è esattamente quello che ho fatto con Indah qualche settimana fa. È un’amica di un’amica, originaria dell’Indonesia ma vive a Berlino da qualche anno.

Dopo averle inviato il “mio” messaggio e aver ricevuto un “perché no” come risposta, ho raggiunto il suo ufficio e ho aspettato che finisse di lavorare per andare finalmente a mangiare qualcosa. Abbiamo già provato una volta a fissare un appuntamento per cena, ma per un motivo o per l’altro non ce l’abbiamo fatta. Ma questa volta come accennato prima è successo casualmente.

Abbiamo camminato un po’ e ci siamo seduti ad un ristorante con l’obiettivo di bere qualcosa prima di cena. Almeno questo era il mio piano. Dopo una chiacchierata con la simpatica cameriera, ho riconosciuto quell’espressione facciale che in pratica ti dice “Ehi, ho bisogno di mangiare qualcosa”. Quindi ho preso il menu e ho iniziato a controllare cosa c’era. I piatti offerti non ci hanno convinto. Approfittando dell’assenza della cameriera abbiamo lasciato il locale. Più camminavamo, più l’espressione di Indah chiedeva cibo. Ad un certo punto ho visto un ristorante vietnamita piuttosto affollato, le bowls davanti alle persone sedute fuori sembravano a posto, quindi abbiamo deciso di provare chiedere per sederci. Quando abbiamo chiesto di sederci, una coppia ha lasciato il tavolo, quindi ci siamo seduti. Non male per una scelta casuale.

Per riportare il sorriso sul volto di Indah senza guardare il menu ho ordinato gli involtini fritti che ho intravisto tra le mani del cameriere che passava. Sapevo che sarebbe stato un cosa rapida. Nell’attesa abbiamo anche ordinato qualche drink, un Pho Bo e un Pho Hanoi per Indah. Gli involtini sono arrivati ​​subito dopo. Onestamente sono stati una cosa nuova per me, gustosa, ma non come un involtino vietnamita dovrebbe essere sia per il gusto che per l’apparenza. Non fraintendetemi, erano gustosi semplicemente insoliti. La dimensione e il ripieno erano più piccoli di quelli tradizionali, come per il condiment che di solito li accompagna. Finirono comunque velocemente e alla stessa velocità Indah sorrise di nuovo. Quindi missione compiuta!

Mentre ci stavamo facendo una bella chiacchierata sulla vita a Berlino e nel sud-est asiatico, le 2 bowl di Pho furono sul tavolo.

Iniziai assaggiando il brodo del mio Pho Bo e sinceramente mi è piacque. Così tanto che l’ho finii tutto bevendolo dalla scodella. Se devo fare un confronto con quello che ho mangiato in altri ristoranti vietnamiti a Berlino o in Vietnam; Direi che la loro versione non è quella proprio quella tradizionale, ma buona lo stesso. Poi ci scambiammo le bowls e provai anche il Pho Hanoi. Sorprendentemente aveva pollo invece di maiale. Che penso sia quello che dovrebbe avere un Pho Hanoi. Il brodo era meno gustoso di prima. Ma comunque buono direi. Ci siamo davvero divertiti lì, i tavoli condivisi rendono facile fare una chiacchierata con i vicini che ci hanno detto che il ristorante aveva una buona reputazione ed era piuttosto famoso in città. Inoltre la posizione centrale lo rende un luogo perfetto per un bel pranzo o una cena dopo il lavoro.

Per concludere posso dire che il cibo, anche se non propriamente autentico, è gustoso e l’atmosfera è amichevole e divertente, ci siamo divertiti e abbiamo lasciato il ristorante contenti.

P.S. solo alla fine ho voltato la testa e finalmente ho visto il nome del ristorante: Monsieur Vuong.

#keepeating

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